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giovedì 21 luglio 2011

Patrick Redmond - Il Burattinaio (2002)

Il burattinaio

"Erano tutti delle maschere. Tutti e tre attori di una contorta sciarada che lui non riusciva a sciogliere, e della quale era il riluttante protagonista. Fuggì dalla sala, salì di corsa le scale sino al santuario della sua camera. Chiuse a chiave la porta dietro di sé e vi si appoggiò, con lo stomaco in subbuglio. In distanza, debole come un sospiro, poteva udire l'eco di una risata."
Non ci sarebbe scrittore più autorizzato di Redmond a sfruttare la propria esperienza professionale per rendere più documentati e realistici i thriller che scrive, come avviene ad esempio con John Grisham o con altri artefici di best seller internazionali: non è così per questo giovane avvocato e ormai affermato scrittore. Fin dal primo romanzo, L'allievo, la nota dominante della sua scrittura è quella psicologica, così come non è tanto il sangue, il delitto, l'orrore a tenere avvinto il lettore, quanto un profondo senso di angoscia e di paura che sembra pervadere la normalità, solo apparente, della vita quotidiana. Non c'è per nessuno un vero punto d'arrivo, la felicità non è mai conquistata una volta per tutte, il male riemerge quando meno ce lo si aspetta: questa sembra essere la tesi che l'autore che, in forma estrema, presenta nelle sue opere.
Michael Turner, il protagonista de Il burattinaio, ha avuto un'infanzia difficile: orfano, è passato attraverso il senso di abbandono dell'orfanotrofio, e la precarietà affettiva delle varie famiglie a cui è stato affidato nel corso dell'adolescenza, ora però la sorte sembra finalmente aver mutato il suo corso. Michael è diventato avvocato e la professione sembra offrigli molte buone prospettive, ha una deliziosa e innamoratissima fidanzata, Rebecca, con cui vive. Il ricordo dell'infanzia non lo abbandona mai, ma in lui domina l'orgoglio di essere riuscito a superare il rancore per una madre, troppo giovane e sfortunata, che lo aveva abbandonato e la soddisfazione per aver conquistato una posizione sociale apprezzabile con le sue sole forze. Il rapporto di amicizia più importante è con Max Somerton, uomo brillante e di successo che, per motivi non chiari, ha preso sotto la sua protezione il giovane avvocato (Perché Max ha scelto proprio me? Cosa vuole?, dirà più volte tra sé e sé Michael). Max offre alla coppia il suo appartamento e rapidamente, ma in modo sempre più invasivo, entrerà nelle loro vite. Da quel momento mille oscure vicende si intrecciano, passato e presente si mescolano, l'angoscia e la paura riprendono il sopravvento.
Il romanzo, giocato sui toni cupi dei sentimenti repressi e sull'angoscia che provoca ciò che non si può dominare, sa esprimere con una fortissima tensione emotiva i risvolti ambigui e drammatici delle relazioni tra gli uomini, offrendo al lettore l'altra faccia, quella perennemente in ombra, della realtà.

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