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giovedì 14 luglio 2011

Leander Kahney - Nella Testa Di Steve Jobs (2009)

Nella testa di Steve Jobs. La gente non sa cosa vuole, lui sì

Dagli anni Settanta a oggi Steve Jobs ha rivoluzionato l'informatica, il cinema d'animazione e la musica digitale con creazioni che non sono solo campioni di vendite, ma veri e propri oggetti di culto. Non c'è quindi da stupirsi se molti lo venerano come un dio. Oltre che per le geniali intuizioni, Jobs è famoso per la personalità a dir poco difficile: grandissimo egocentrico, fanatico del controllo, autentico sociopatico, di lui si è detto questo e altro. Ma chi è il vero Steve Jobs? Qual è il segreto del suo successo? Questo libro lo spiega addentrandosi nella mente del "papà" del business più clamoroso dei nostri tempi. Jobs è uno spirito elitario ma i suoi prodotti sono "a prova di stupido". È pessimo nel gestire i rapporti umani, eppure riesce a circondarsi dei migliori collaboratori di caratura internazionale. Si professa buddista e antimaterialista ma sforna oggetti di massa dalle fabbriche asiatiche e li promuove grazie a un'impareggiabile padronanza dello strumento di comunicazione più "grossolano", la pubblicità. Da questa lunga serie di contraddizioni Jobs ha tratto una filosofia di business che ha portato la sua azienda a conquistare impensabili traguardi in nuovi mercati, attraverso una reale pratica dell'innovazione. Dalla nascita del primo Mac a quella dell'I-Phone, l'autore ripercorre le tappe della vita professionale e privata di Steve Jobs, in una biografia che è anche fonte di spunti per creare il proprio stile di management vincente.

"La gente non sa cosa vuole, lui sì" recita il sottotitolo di questo libro, che promette di svelare tutti i segreti del patron di Apple, innanzitutto quelli del suo successo, e non solo. "Fanatico del controllo, perfezionista, fautore dell'elitismo, negriero nei confronti dei dipendenti", di lui si è detto e si è scritto molto: Jobs fa parlare di sé non solo per la sua abilità negli affari ma anche per la sua personalità complessa e a tratti stravagante.
L'autore di questo saggio, l'americano Leander Kahney, vero esperto del mondo Apple, crea un ritratto particolareggiato e appassionante non solo del manager ma anche dell'uomo. Nella testa di Steve Jobs è un'avvincente case history, che ripercorre le tappe della nascita e dello sviluppo del colosso Apple, dai primi computer prodotti negli anni Ottanta, allo straordinario successo planetario ottenuto dai ritrovati di ultima generazione, come l'iPod, l'iPhone e il programma per la riproduzione di musica digitale iTune. Allo stesso tempo è anche una biografia ricca di notizie e rivelazioni sulla vita privata del suo protagonista, un vero e proprio self made man che con la sua straordinaria carriera incarna l'essenza stessa del sogno americano: partire dal nulla e, con la sola forza del proprio carattere e delle proprie qualità, raggiungere il successo sociale ed economico.
Gli inizi di Jobs non furono dei più felici: figlio adottivo, alunno difficile, Steve abbandonò il college, a cui si iscrisse su costrizione della famiglia adottiva, dopo il primo semestre di corso. "Senza un soldo in tasca, riciclava i vuoti della Coca-Cola, dormiva in casa di amici e mangiava gratis presso il locale tempio Hare Krishna." Alla fine degli anni Settanta, grazie all'incontro con Steve Wozniak, genio dell'hardware, si avvicina al mondo del computer e insieme a lui fonda Apple. I tempi erano maturi per lo sviluppo del settore informatico, la nuova società decollò come un razzo e nel 1980 venne quotata in Borsa con l'offerta pubblica più alta dai tempi della Ford Motor Company nel 1956. Da questo momento è una continua ascesa, Jobs ha il merito di intuire da subito le enormi potenzialità di mercato del personal computer e lo diffonde tra le masse. Sulla sua strada compaiono anche alcuni ostacoli e battute d'arresto ma proprio nella sua capacità di affrontarle e superarle risiede la straordinarietà della sua personalità di uomo e di manager. Nel 1985 viene estromesso da Apple "perché improduttivo e fuori controllo", fonda la società di produzione cinematografica Pixar e una nuova società, NeXT, con cui non ottiene il successo sperato. NeXT gli riaprì però le porte della Apple, che Jobs tornò a dirigere in grande stile nel 1997, risollevandola dalla profonda crisi in cui versava. La rinascita di Apple è storia recente e i suoi successi sono all'ordine del giorno. Oggi Jobs, superata la soglia dei cinquant'anni, buddista e vegetariano, vive una esistenza tranquilla e riservata con la moglie e i quattro figli, alla periferia di Palo Alto, reduce da un'operazione per l'asportazione di una forma estremamente rara di tumore al pancreas, un nuovo nemico contro a cui ha dovuto concentrare le sue forze.
Come è arrivato il genio californiano a collezionare tanti prestigiosi traguardi? La chiave del suo successo è racchiusa in una filosofia di business sviluppata direttamente sul campo. Leander Kahney ne individua le componenti, a ognuna delle quali dedica un capitolo del suo libro: capacità di focalizzare i problemi per arrivare a una soluzione rapida e soddisfacente; concentrazione della leadership; perfezionismo e ricerca dell'eccellenza, che non accetta compromessi; elitismo nella scelta dei collaboratori; passione per lasciare un segno duraturo in tutto ciò che si fa; inventiva, per perseguire l'innovazione e ricercare sempre la novità, anche a costo di essere accusati di rubare le grandi idee. Il tutto accompagnato da una prepotente e forte personalità, che fa di Steve Jobs un personaggio senza mezzi termini, molto ammirato ma anche molto discusso.

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