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lunedì 31 ottobre 2011

Rodrigo Plà - La Zona

Locandina La zona

Un film di Rodrigo Plà. Con Daniel Giménez Cacho, Maribel Verdú, Carlos Bardem, Daniel Tovar, Alan Chávez, Mario Zaragoza, Marina de Tavira, Andrés Montiel, Blanca Guerra, Enrique Arreola, Gerardo Taracena. Drammatico, durata 97 min. - Spagna, Messico 2007.

Un muro alto e impraticabile separa la Zona, un quartiere residenziale e abbiente di Città del Messico, da un mondo di baracche e di miseria. Un temporale e il crollo di un cartellone pubblicitario provocano una breccia in quel muro, dove si infilano tre adolescenti delle favelas in cerca di denaro e di fortuna. Ma il destino decide altrimenti e tragicamente. Due di loro muoiono abbattuti dai colpi della sorveglianza, soltanto Miguel trova rifugio nella cantina di una villa e nel (buon) cuore di Alejandro, un coetaneo più felice e fortunato. Mentre Miguel e Alejandro imparano a conoscersi, i residenti intraprendono una folle caccia all'uomo. Nella prima sequenza della Zona un adolescente percorre una strada residenziale a bordo di un Suv. La vernice brillante dell'auto riflette ville e giardini curati: un dentro perfetto e asettico che riproduce se stesso, mentre il suo fuori, caotico e disperato, "ruba" l'amore sopra un pullman rugginoso.
Nell'opera d'esordio di Rodrigo Plà e nell'universo chiuso della Zona c'è il vuoto spaventoso di una lucida determinazione, che spinge residenti sfacciatamente ricchi a confinarsi e a confinare l'umanità derelitta. È un viaggio di sola andata nelle coscienze, paranoiche e mai riscattate, di un gruppo di uomini, donne e ragazzini, nessuno escluso, che si sono dati un sistema di regole fisse che non ammettono né concepiscono eccezioni.
La zona non è una storia di adolescenti ma è il racconto di una crescita, con orrendi segreti da scoprire e contrasti da sciogliere: il sopra e il sotto (la casa e la cantina; il ricco e il povero), il dentro e il fuori (le favelas e il quartiere residenziale), la luce e il buio e i grandi e i piccoli (cattivi padre e cattivi poliziotti contro figli che si lasciano toccare da ciò che è diverso, scoprendolo uguale).
Rodrigo Plà gira un film corale in cui la regressione dell'uomo allo stadio crudo del primordiale rende i rapporti tra vittima e carnefice nitidi e perfetti: non sono più la legge e la giustizia a regolamentare la convivenza all'interno di quella società (auto)esiliata. I residenti nella Zona si offrono al puro istinto, si è prigionieri o carcerieri, non possono esserci vie di mezzo, al punto che la valutazione etica dei personaggi viene messa in relazione con il comportamento tenuto nei confronti del prigioniero/vittima. Tutto appare più semplice e il vero totem contro l'ipocrisia e l'ottusità degli adulti diventa un adolescente. Il senso della storia e della giustizia è dalla sua parte. È Alejandro a spezzare la catena della disuguaglianza e dell'isolamento. Nel suo gigantesco gesto si rivela la sostanza tragica del racconto: la trasgressione di Alejandro riguarda la legge del padre, è un atto di disubbidienza rispetto a quello che gli è stato prescritto, è un percorso etico e conoscitivo.
Quella insubordinazione non significa incoscienza, sfrontatezza o irresponsabilità ma comporta il coraggio di rompere gli schemi, di affrancarsi dalle catene del sangue e della violenza, dalla storia e dalla legge di un universo maschile di cui pure è figlio.

Il Voto Di Pierolupo: 4/5
Da vedere, non c'e' che dire. Un vero pugno nello stomaco, quando finisce lo spettacolo e ti chiedi come mai è già finito, quando ti sembra di essere stato inchiodato alla sedia con la convinzione che non ti saresti alzato nemmeno se fosse arrivato un leone, significa che hai visto un gran bel film anche se senti un senso di amaro forte in bocca perchè non potevi credere che finisse davvero così.

Francesca Comencini – A Casa Nostra

Locandina A casa nostra

Un film di Francesca Comencini. Con Valeria Golino, Luca Zingaretti, Laura Chiatti, Giuseppe Battiston, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Teco Celio, Teresa Acerbis. Drammatico, durata 99 min. - Italia 2006.

Nel segno del piccolo o grande denaro, grande inquinatore. Si comincia con una riunione di banchieri e imprenditori per organizzare un business tipo furbetti del quartierino. E c'è chi parla un milanese grottesco e macchiettistico. Primo segnale dello scarso amore verso la città. La conferma arriva subito, con alcune inquadrature di Milano, grigia e tragica come una città dell'est dove non è passato l'89. Segue Bianca, prostituta dell'est vessata dal protettore, amata da fuoruscito già strangolatore di donne. Ecco Elodie, prostituta di classe con cocaina, mantenuta da Ugo (Zingaretti) banchiere e personaggio centrale insieme a Rita (Golino) capitano della guardia di finanza che spia il banchiere. Ugo sodomizza l'amante sopra un mobiletto di plastica dopo che lei aveva sedotto Gerry, commesso ambizioso, dedito a posizioni sessuali più consone. Rita è innamorata di un ragazzino e soffre terribilmente per l'accortezza sessuale di lui che non vuole diventar padre mentre lei vorrebbe essere madre. Un inciso: il sesso è sempre tragico e disperato. Bianca va in coma, ed è incinta. Viene tenuta in vita per il parto. Il bambino dovrebbe essere comprato da Ugo, ma rimane alla sorella di Bianca che lo alleverà col fuoruscito.
Se non si bada a tutto questo, e molti non ci badano, il film è ben tenuto in pugno dalla regista che sa certamente raccontare, a episodi. Certo dovrebbe seguire un corso di scrittura e nel frattempo giovarsi di autori diversi. Il film ha ottenuto un'accoglienza mediatica sproporzionata. Si è cercato di vendere un evento che evento non è. Pagine intere sui quotidiani maggiori. Alla Festa di Roma ha, come si dice, creato dibattito. Solo che il dibattito non è riuscito ad accendersi, come un cerino umido. È stato detto che la storia è troppo disperata, che propone l'immagine di una città e di un paese senza speranze. È vero, ed è il marchio della ditta Comencini. Difficile che dalle sorelle arrivino buone notizie. E poi qualcuno ha detto: Milano. È comodo attribuire alla città del denaro –la Borsa, le banche, il business in generale sono lì- il disastro materiale e morale di tutto. Però Milano è garante economico del paese. Forse è stata troppo maltrattata. Fa impressione un film italiano dove non si parla romano. Certo per Roma valeva una franchigia, anzi, molte franchigie. La capitale: città di felice e rutilante amministrazione, un po' ville lumière, un po’ expo del mondo e un po' Disneyland, soprattutto città di ministeri e finanziamenti. La regista, inseritissima, non poteva proprio toccare quell'establishment.

Il Voto Di Pierolupo: 3/5
Nel complesso non mi è dispiaciuto, ma Zingaretti e soprattutto la Golino sono davvero fuori ruolo.  Laura Chiatti e Argentero li definirei ababstanza penosi. Battiston come sempre è un grande.

Benoît Delépine – Louise Michel

Locandina Louise Michel

Un film di Benoît Delépine, Gustave de Kervern. Con Yolande Moreau, Bouli Lanners, Robert Dehoux, Sylvie Van Hiel, Jacqueline Knuysen, Pierrette Broodthaers, Mathieu Kassovitz, Albert Dupontel, Benoît Poelvoorde, Francis Kuntz, Hervé Desinge, Joseph Dahan, Agnès Aubé, Fabienne Berne, Terence Debarle, Yannick Jaulin. Titolo originale Louise-Michel. Commedia, durata 90 min. - Francia 2008.

Prima vessate con orari e turni infami e successivamente lasciate senza un lavoro dall'improvvisa chiusura fallimentare dello stabilimento tessile dove lavorano, un pugno di operaie riunitesi per decidere che fare con i soldi della liquidazione optano per la scelta più sensata: usarli per assoldare un killer che uccida il padrone. Ma in una multinazionale non è sempre semplice capire chi sia il vero padrone. Scalcinati, incompetenti, spietati ma incredibilmente determinati a portare a termine il lavoro, un killer della domenica (che in realtà prima era una donna) e una delle impiegate (che in realtà prima era un uomo) saranno disposti anche a viaggiare fuori dalla Francia su una barca di clandestini pur di trovare il vero padrone e farlo fuori.
Questa storia semi-seria (ma esilarante!) di come un pugno di impiegate siano diventate committenti di una strage di funzionari è uno dei film più autenticamente anarchici e surreali dell'anno, una vera commedia di resistenza al vivere civile e sociale che già si fece notare al Festival del Film di Roma. Tutto in essa diventa atto di ribellione ad un ordine anche e specialmente quello che i due poveri protagonisti (per l'appunto Louise e Michel) non intendono certo come tale.
Il ribaltamento sessuale è infatti al tempo stesso dimostrazione della follia delle regole sociali (entrambi cambiano sesso per trovare un lavoro) e tassello di un caos più generale a cui appartengono anche cose il non saper nè leggere nè scrivere, un particolare che nel mondo contemporaneo può anche causare la morte!
Nulla può arrestare le piccole operaie nella loro furia omicida e soverchiatrice delle rigide strutture gerarchiche aziendali. Dovessero anche sterminare tutta la dirigenza arriveranno al responsabile, messaggio reso ancora più chiaro dalla didascalia finali che spiega come Louise Michel sia anche il nome di una nota anarchica francese d'inizio novecento.
I registi Benoît Delépine e Gustave de Kervern sostengono (da anarchici) di non conoscere la tecnica del cinema e di limitarsi a inquadrare ciò che vogliono mostrare, ma non è assolutamente vero. La conoscono e come! Non c'è immagine dietro la cui composizione non stia una profonda riflessione su quale elemento della scena vada sottolineato o dietro alla quale non si nasconda una valutazione morale. Non c'è carrello che non sia indispensabile (per finalità comiche, impressionanti o narrative) e non c'è forzatura del normale racconto che non sia una raffinata deviazione utile a raccontare un mondo (come ad esempio lo sono i brevissimi flashback dei protagonisti). Si divertono con una comicità semplice ma efficace, spesso innescata dal contrasto tra ciò che è in scena e ciò si può solo sentire fuoriscena. E anche quando inseriscono brevissimi momenti sentimentali si tratta di attimi tutti da cogliere, realizzati con grande conoscenza del cinema.

Il Voto Di Pierolupo: 3/5
Black comedy che segue i registri tipici del cinema francese interpretata fantasticamente dai due protagonisti, spontanei, surreali e divertenti. Forse il trailer illude di essere davanti a un capolavoro della comicità, mentre, tutto sommato, non si ride così tanto, alternando scene irresistibili a momenti di riflessione. Da vedere comunque.

Pallers – The Sea Of Memories

Sea of Memories

L'etichetta svedese Labrador, già nota al pubblico indie pop per aver portato allo scoperto i Radio Dept., sembra puntare molto sul suono soffice e rotondo dei Pallers. I due di Stoccolma si presentano tramite un immaginario naturale fatto di animali tropicali e nevi del nord che si contrappone al carattere sintetico della loro musica, che sarebbe simile a quella dei Delphic se solo fossero stati interessati anche ai Talk Talk. Sembrano esserci idee chiare e tanta voglia di fare le cose per bene; o meglio, tanta voglia di metterci un bel fiocchetto sopra, ma questo in particolare non è detto che sia un bene. La partenza è ottima e "Humdrum" si presenta già come l'episodio chiave del disco, ma la trappola del sentimentalismo svenevole è dietro l'angolo proprio nel cuore della tracklist, e quei sintetizzatori di "Wicked" a tratti sono davvero un po' volgarotti. Peccato che questa cura dei dettagli e questo suono eccessivamente levigato non facciano altro che accentuare limiti e mancanze, e alla fine album del genere possono conquistare nella loro interezza soltanto quando si è in grado di accoglierne benevolmente l'umore. The Sea of Memories forse resterà, ma solo per qualcuno. Tuttavia sarebbe ingiusto dimenticarsi che, a parte "Humdrum", anche "Another Heaven", "Come Rain, Come Shine" e "Wired" sono delle buone canzoni, e che la formula di base potrebbe funzionare meglio in futuro, quando i due avranno accumulato un po' di esperienza in più. (Panopticon)

Tracklist
1. Another Heaven
2. Humdrum
3. Come Rain, Come Sunshine
4. Tropical Fishbowl
5. Years Go, Days Pass
6. The Kiss
7. Sound of Silence
8. Wired
9. Wicked
10. Nights

http://www.myspace.com/pallers

Faces On Film - Some Weather

 Some Weather

November 2nd I will be sitting on someone’s couch, somewhere in San Diego, for the first time in months. Where it all began. It’s going to feel like the beginning, it’s going to feel like home. November 2nd is also the release date for the latest record from Faces on Film called ‘Some Weather’. Faces on Film have been accidentally immortalized on this blog, because their song lyrics are the namesake of it. When I launched this blog last summer (really? feels like forever ago) I was thinking up names right around the time I discovered a record called ‘The Troubles’ and a few days later went to a show at the Horseshoe and it was like, ‘I got it!’. So I will always share a certain kinship to this band, and I’m so glad it’s them and no other music I might have picked on a whim. Their lyrics read like poetry, and Mike Fiore’s voice is something of a great comfort to me. I will never forget last summer, and how it felt to drive around with my best friend Andrea dreaming up things that wouldn’t happen, thinking very hopeful that they would, speaking with real words about real things.
If you haven’t heard their record ‘The Troubles’ please do that, it’ll only serve you as required listening for their beautiful new record ‘Some Weather’. The Troubles felt more anxious, darker. But ‘Some Weather’ lays on it’s back, breathes deep. In ‘A Hunderd On the Hill’ he sings, “and I know that the wishes hidden in her lungs/Are the same ones people speak/So she comes down slow/And I give her my eyes and teeth” and I’m just imagining the gravity of this moment, and what this could mean. The comfort of an equally frightened boy from the valley to the hill of where she is. One of my favorite tracks is called ‘Under Newry’, it brings me back to ‘Indicator, Indicator’- the minimalism. It’s a love song not required to take you further than a minute and a half, it’s abrupt like the lyrics, a few lines, “and you tell me not to leave, under you, again, Newry Newry”. I’m really excited to just sit with this record for a while and extract some feeling from it, in a very full-circle kind of way.

Tracklist
01. Knor In The Vine
02. Moon’s Row
03. Harlem Roses
04. The Great Move North
05. Make Nice
06. Under Newry
07. A Hundred On The Hill
08. Bride
09. Fire And Fume
10. Garrison

http://www.myspace.com/facesonfilm

Darkness Falls - Alive In US

Alive in Us

Lo ammetto, la scelta di recensire questo disco è fortemente influenzata dal mio stato d'animo odierno. Chi, come me, è appassionato oltre che di musica anche di motociclismo sa di cosa sto parlando. Darkness Falls è formato da due musiciste, e Alive in us è il loro disco d'esordio. Un esordio molto interessante, il risultato raggiunge quello che era il concetto che le ha portate a suonare insieme.
Il sound mescola aspetti ancestrali, quasi onirici, con basi elettroniche estremamente moderne: il risultato è quello di musica che parla di malinconia, di nostalgia, di qualcosa che è passato e che probabilmente è impossibile recuperare, una malinconia declinata al presente. Il dualismo è probabilmente presente già dal progetto, basta guardare la copertina, che riporta le immagini delle due musiciste, opposte eppure complementari. Brani preferiti: The Void (l'assenza) e Noise on the line. Per darvi un'idea della consistenza del sound, ci sono echi di Coral, di the Killers, di The Shins. Da ascoltare.

Tracklist
01 - Intro
02 - Noise On The Line
03 - 100 Meter Mind Dash
04 - The Void
05 - Night Will Be Dawn
06 - Josephine
07 - Alive In Us
08 - Paradise Trilogy II
09 - Timeline
10 - Before The Light Takes Us
11 - Hey!
12 - Paradise Trilogy III

http://www.myspace.com/darknessfallsmusic

Dubphonic - Relight

Relight

This album, "Relight" by Dubphonic, released on Hammerbass in 2009, was added to my catalog of records in February 2010. "Relight" is made in the genres of dub and trip-hop. It is a solid and well-received album — rated 4 stars out of 5. Average rate for a Dubphonic record is 3.25, so this album is a pretty decent record for Dubphonic. "Relight" is tied to the region of Paris, France; it belongs to the francophone and western-european cultural world zones. 5 out of 10 tracks on this album are marked as my favorite, among them "Nora Sun", "Parachute" and others. Judging by picked selection, most tracks on this record are instrumentals. They are also performed in low and medium profile/energy/mood.

Tracklist
01. The Only Girl On Earth (ft. Liset Alea)
02. Nora Sun
03. All You Weed Is Love
04. Afronauta (ft. Ceu)
05. Ricky Balboa (ft. Mau)
06. Friday
07. Parachute
08. Trick of Time (ft. Daniella D'ambrosio)
09. Last Resort Hotel
10. Outland

Federica Bosco - Il mio angelo segreto (2011)

Il mio angelo segreto

Da quel terribile giorno di febbraio, quando il mare l'ha inghiottita, il tempo per Mia si è fermato. Dal sonno profondo in cui è precipitata e da cui sembra non volersi ridestare, Mia si sente però al sicuro. Il suono di una voce che lei conosce bene la avvolge e la protegge, la tiene lontana da qualsiasi sofferenza e la trasporta in una sorta di sogno, in cui può sentirsi ancora vicina a chi ama. Quella voce è più forte di tutte le altre che ha intorno e che la chiamano, cercando in ogni modo di farle aprire gli occhi. Ma lei non ha alcuna intenzione di tornare alla sua vita di un tempo. Finché, dopo quasi due mesi, Mia finalmente si risveglia. Qualcuno ha voluto che tornasse a vivere, qualcuno con cui Mia riesce ancora a parlare, e che non vuole smettere di ascoltare. Qualcuno che la ama più della sua stessa vita e che ha fatto di tutto per salvarla…

Gianrico Carofiglio - Il silenzio dell'onda (2011)

Il silenzio dell'onda

Da mesi, il lunedì e il giovedì, Roberto Marias attraversa a piedi il centro di Roma per raggiungere lo studio di uno psichiatra. Si siede davanti a lui, e spesso rimane in silenzio. Talvolta i ricordi affiorano. E lo riportano al tempo in cui lui e suo padre affrontavano le onde dell'oceano sulla tavola da surf. Lo riportano agli anni rischiosi del suo lavoro di agente sotto copertura, quando ha conosciuto il cinismo, la corruzione, l'orrore. Fuori, ma anche dentro di sé. Di professione fantasma, ha imparato a ingannare, a tradire, a sparire senza lasciare traccia. Una vita che lo ha ubriacato e travolto. Le parole del dottore, le passeggiate ipnotiche in una Roma che lentamente si svela ai suoi occhi, l'incontro con Emma, come lui danneggiata dall'indicibilità della colpa, gli permettono di tornare in superficie. E quando Giacomo gli chiede aiuto contro i suoi incubi di undicenne, Roberto scopre una strada di riscatto e di rinascita.

Mariangela Camocardi - Sogni di vetro (2011)

Sogni di vetro

Quando una ragazza si presenta alla sua porta, sostenendo di aspettare un figlio da lui, il barone Vito Giordani rimane esterrefatto. È fermamente convinto di non aver mai incontrato la ragazza, tantomeno di essersi intrattenuto con lei. Chi è mai questa affascinante sconosciuta che dice di chiamarsi Virginia? Vito sospetta che si tratti di una ricattatrice. Purtroppo l'orgoglio e la presunzione lo portano lontano dalla verità: la ragazza non è in cerca di soldi, ma è mossa da un sentimento sincero, quello che ogni donna vorrebbe poter seguire senza esitazioni. E per questo Virginia scompare senza lasciare traccia, spinta da un coraggio che solo le grandi eroine sanno tirare fuori. Determinato a ritrovarla, Vito si lancia in una ricerca che lo porterà a mettere in discussione tutte le sue convinzioni, fino a provare sulla propria pelle le emozioni più profonde. Soltanto così riuscirà a scalfire le sue difese e ad avvicinarsi a una donna che gli insegnerà cosa sia vivere e amare davvero fino in fondo.

Alicia Giménez-Bartlett - Dove nessuno ti troverà (2011)

Dove nessuno ti troverà

Anni Cinquanta del secolo scorso. Lucien Nourissier, psichiatra di Parigi studioso di menti criminali, prende contatto con un giornalista spiantato di Barcellona, Carlos Infante, autore di un servizio sulla Pastora. Donna e uomo, partigiana e bandito, datasi alla macchia per connaturata estraneità ai legami umani, accusata di ogni genere di delitto, per anni braccata invano dalla ferocia della Guardia Civil del Generale Franco, fu realmente protagonista di imprese ardite e divenne un personaggio della leggenda popolare. Il medico parigino e il giornalista barcellonese sono due opposti temperamenti, idealista il primo, cinico e venale l'altro, raffinato borghese il francese, grossolano e abituato ad arrangiarsi lo spagnolo. Ma Nourissier riesce a convincere Infante, in cambio di danaro, a buttarsi sulle tracce della Pastora, per squarciare la cortina del suo enigma, svelarne finalmente la natura, le motivazioni, il destino. La ricerca segue i sentieri selvaggi già percorsi dalla bandita; entra nelle cittadine e nei villaggi di pietra antica dove aveva trovato odio ma anche complicità; fruga nei segreti di comunità ermetiche e diffidenti. Il rischio per i due è mortale: finire nelle mani della Guardia Civil, che occulta perfino il nome della ribelle, oppure restare in un fosso con un coltello in petto, per una parola in più, per uno sgarbo non calcolato.

Bruno Arpaia - L'energia del vuoto (2011)

L' energia del vuoto

È notte, su un'autostrada svizzera. Una macchina procede a velocità sostenuta, diretta a Marsiglia. A bordo un uomo, Pietro Leone, funzionario dell'Onu a Ginevra. Accanto a lui dorme il figlio Pietro, una console stretta tra le mani, i jeans a vita bassissima come ogni adolescente che si rispetti. I due sono in fuga, da non si sa bene cosa. La sola cosa che Pietro sa è che da giorni qualcuno sta tenendo sotto controllo i movimenti suoi e della sua famiglia e che la moglie Emilia, ricercatore al Cern, è scomparsa da casa da qualche giorno. La donna stava lavorando, con un gruppo di fisici spagnoli, a un rivoluzionario calorimetro per decifrare le energie di fotoni ed elettroni...

Paolo Di Paolo - Dove eravate tutti (2011)

Dove eravate tutti

Dove eravate tutti. Dov'erano i padri, soprattutto. Dentro il declino civile di un paese, così risuona l'essere giovani contro l'età adulta, contro l'assenza, contro il silenzio. Italo Tramontana archivia la memoria degli ultimi vent'anni, quelli familiari e quelli pubblici, come se la sequenza delle prime pagine dei giornali dispiegasse l'evidenza della sua storia, con la caduta di Bettino Craxi, l'interminabile Seconda repubblica, l'attentato alle Torri Gemelle e l'elezione di Barack Obama. Ma intanto, nei giorni del calendario privato, il padre di Italo, insegnante neo-pensionato, investe con l'auto un ex studente davanti alla scuola. A tutti sembra un atto deliberato di violenza. E tanto basta a sfaldare gli equilibri domestici. Ora ci sono un padre umiliato, una madre in fuga, un minaccioso tendersi di distanze. Che tuttavia va di pari passo con il riaffiorare, bella e insinuante, di quella che era stata la bambina Scirocco, e con il suo imporsi sulla prima pagina degli affetti. Lo spazio che si apre tra la cupa attualità e un amore possibile disegna una strada, spazza gli anni senza nome che il giovane Italo ha vissuto e ripercorso in una ostinata "archeologia di se stesso". Ci vuole uno scatto, fuori dalla passività delle emozioni. Quasi fosse la nuova città simbolo dei destini incrociati, Berlino diventa la scena cui andare a cercare, cercarsi, rispondersi. In attesa di sapere dove siamo, tutti.

Lucy Dillon - Il rifugio dei cuori solitari (2011)

Il rifugio dei cuori solitari

Seduta di fronte all'antica scrivania di rovere, Rachel ascolta a malapena il borbottio dell'anziano notaio che sta sbrigando le ultime formalità testamentarie. Il suo sguardo è fisso sulla sua eredità: un muso piegato di lato e pieno di comprensione, due enormi occhi color ghiaccio, un orecchio nero floscio e l'altro bianco e dritto. Gem non è un cane come tutti gli altri, è il border collie dell'eccentrica zia Dot che, morendo, ha deciso di lasciare alla nipote una grande tenuta in campagna, un rifugio per cani abbandonati e soprattutto Gem, l'amico prediletto. Rachel non è certo un tipo da cani e la sua sofisticata e mondana vita a Londra non l'ha preparata al faticoso lavoro in campagna. Ma tutta la sua vecchia esistenza è appena andata a rotoli. Non tutto però è perduto e Rachel scopre, proprio grazie a Gem, di avere un sesto senso nel trovare i padroni più adatti a prendersi cura dei trovatelli del rifugio. Natalie e Johnny sono una coppia senza figli e solo le corte zampette di Bertie, un tenero basset hound, possono far tornare il sorriso sulle loro labbra. Zoe crede che la piccola labrador Toffee sia uno scomodo regalo dell'ex marito ai suoi figli. E Bill, un incallito cuore solitario, non sa resistere ai dolci occhi neri della barboncina Lulu, che lo guardano adoranti da sotto i ciuffi di pelo. A tutti loro Rachel dona una nuova opportunità per una vita migliore, ma dovrà essere forte abbastanza da dare una seconda occasione anche al suo cuore spezzato...

Alicia Giménez-Bartlett - Nido vuoto (2007)

Nido vuoto

Una nuova storia per l'ispettore Petra Delicado, già protagonista di "Giorno da cani", "Messaggeri dell'oscurità", "Morti di carta". Cosa succede all'ispettore? In un momento di disattenzione si fa rubare la pistola. Situazione imbarazzante, tanto più che il furto avviene nella toilette di un locale pubblico e la colpevole è una bambina di otto anni. La ricerca della piccola armata precipita l'ispettore e il suo vice nel mondo dell'abuso sui minori. Bambini di strada, bambini sfruttati, figli di immigrati abusati o venduti sul mercato della pornografia. Per la prima volta Petra, a contatto con l'essenza stessa del male, sfiora la depressione e non riesce più a trovare conforto nella solitudine. Provvidenziale, un uomo rassicurante entra nella sua vita, con una caterva di figli nati da precedenti matrimoni. È una ventata di normalità per l'investigatrice mentre le indagini la trascinano verso il fondo più oscuro delle pulsioni umane.

Gianpaolo Pansa - Poco o niente (2011)

cop[2]

"C'è una paura nuova che leggo negli occhi di molte persone. È il timore di ritornare poveri, di andare incontro a un futuro difficile, di non sapere quale sarà il destino dei figli. Qualche anno fa, non era così. Ma in questo 2011 tutto è cambiato in peggio. La grande crisi economica e finanziaria ci ha messi di fronte a una realtà che nessuno immaginava: la nostra società è fragile e il benessere che abbiamo conquistato potrebbe svanire. Torneremo poveri come erano i nostri genitori e i nonni? Questa incognita mi ha spinto a ricordare l'epoca che ha visto nascere e crescere fra mille stenti mia nonna Caterina Zaffiro e mio padre Ernesto, uno dei suoi figli. Lei era nata nel 1869 nella Bassa vercellese, in una famiglia di contadini strapelati. Andata in sposa a un bracciante altrettanto misero, Giovanni Pansa, rimase vedova a 33 anni, con sei bambini da sfamare. È la sua vita tribolata a farmi da guida nel racconto dell'Italia fra l'Ottocento e il Novecento, quello che il lettore troverà in Poco o niente. Era un mondo feroce, dove pochi ricchi comandavano, decidevano tutto e si godevano le figlie dei miserabili. I poveri erano tantissimi, venivano messi al lavoro da piccoli, poi l'ignoranza li spingeva a comportarsi da violenti".

venerdì 21 ottobre 2011

Alicia Giménez-Bartlett - Morti di carta (2002)

Morti di carta

Petra Delicado, ispettrice della polizia di Barcellona, e il suo vice, Fermín Garzón, non sono due investigatori per casi delicati. Non fingono ipotesi elaborate per risolvere le loro inchieste, che sembrano sgomitolarsi dal semplice all'aggrovigliato, e forse non hanno nemmeno il fisico adatto. Ma quando corrono per le strade, le loro investigazioni si svolgono con naturalezza, imparando dagli errori, quasi da commedia poliziesca. In questo caso due investigatori "per casi delicati", occupati nello scoprire l'assassino della giovane donna di un uomo importante, passano ai nostri due eroi una loro inchiesta: un giornalista televisivo, che si occupava di gossip è stato ucciso e Petra e Garzón devono scoprire da chi.

Jennifer Weiner - L'altra storia di noi (2010)

L' altra storia di noi

"Noi due staremo insieme per sempre." Con questa frase Addie Downs e Valerie Adler avevano suggellato la loro amicizia nel lontano giugno del 1983, a soli nove anni. Val si era appena trasferita a Pleasant Ridge, un piccolo paese alle porte di Chicago, con la madre, hippy e divorziata, proprio nella casa di fronte a quella di Addie. Erano bastati pochi minuti perché le due diventassero inseparabili. Addie si era trovata a vivere esperienze che non si sarebbe mai neppure sognata, come dormire in macchina o scappare nel Maine per andare in canoa, e Val aveva scoperto cosa significassero affetto familiare, frigo pieno e niente surgelati. Più di vent'anni dopo, le loro vite non potrebbero essere più diverse e di quel patto d'amicizia non è rimasto nulla. Addie, in seguito a una breve esperienza a New York, è tornata a casa per accudire la madre malata e poi il fratello maggiore, invalido, in seguito a un brutto incidente. Val, invece, è una donna di mondo, vive in città, lavora in tv e di uomini ne ha quanti ne vuole. Quando Val bussa alla sua porta nel cuore della notte per chiederle aiuto, però, il rancore che Addie provava nei suoi confronti, dopo una brutta storia successa al liceo, si scioglie. Per entrambe è il momento di lasciarsi il passato alle spalle, di provare a ricostruire il loro rapporto da dove lo avevano lasciato e di rivivere qualche nuova avventura un po' fuori dagli schemi; perché, si sa, esistono legami indissolubili, che neanche il tempo può spezzare.

giovedì 20 ottobre 2011

Massimo Lugli - L'adepto (2011)

L' adepto

Una chiesa sconsacrata, un animale sacrificato, un neonato brutalmente martoriato: quanto basta per far aprire un'indagine in cui Marco Corvino si troverà coinvolto. A distanza di venticinque anni dalla cattura di uno spietato assassino, il giornalista sarà di nuovo al centro di una macabra inchiesta: una vicenda di riti satanici che seguirà passo dopo passo per il suo giornale. Dovrà fare i conti, suo malgrado, con un mondo di cui ignorava l'esistenza, popolato da sensitivi, esorcisti, maghi, adepti del Candomblé e della Santería, ma anche con figure pericolose, potenti e prive di scrupoli. Travolto da una relazione passionale e clandestina e perseguitato da eventi inspiegabili, diventerà ben presto preda di un turbamento profondo che assumerà il volto del terrore. Le sue certezze vacilleranno per lasciare spazio a interrogativi senza risposta. Una vicenda inquietante che lo condurrà a una cruda verità: le cose spesso nascondono un volto oscuro e sono ben diverse da come appaiono.

Massimo Lugli - Il carezzevole (2010)

Il carezzevole

Marco Corvino è un trasognato cronista alle prime armi, appena approdato alla redazione di un quotidiano romano. Siamo all'alba degli anni Settanta: i fermenti politici agitano le piazze, mentre dai bassifondi esplode la malavita organizzata con le sue guerre criminali. Tra un reportage nel ventre della metropoli e un attentato, tra una rapina e un'intervista a uno stupratore, la violenza urbana in tutte le sue forme diventa per lui pane quotidiano. Ma qualcosa cambia quando sulla sua strada si mette un killer spietato, il "Carezzevole", un assassino senza nome e senza volto, che uccide le sue vittime in un gioco psicologico perverso fatto di trappole, indizi, deliri, con un rituale legato ai cinque elementi della tradizione cinese: acqua, terra, fuoco, legno, metallo... Sfidato dal killer, Marco cercherà di resistere alla seduzione del male, ma dovrà scavare fino in fondo alla propria coscienza per arrivare al confronto finale con l'assassino.

Fabio Volo - Le prime luci del mattino (2011)

Le prime luci del mattino

Elena non è soddisfatta della sua vita. Il suo matrimonio si trascina stancamente, senza passione né curiosità. Suo marito è diventato ormai come un fratello: "Non viviamo insieme, insieme ammazziamo il tempo. Abbiamo stupidamente pensato che due infelicità unite potessero dar vita a una felicità". Ha sempre deciso in anticipo come doveva essere la sua vita: la scuola da fare, l'università, l'uomo da sposare... perfino il colore del divano. È diventata moglie prima di diventare donna. Finché un giorno sente che qualcosa inizia a scricchiolare. La passione e il desiderio si affacciano nella sua quotidianità, costringendola a mettersi in discussione. Elena si rende conto che un altro modo di vivere è possibile. Forse lei si merita di più, forse anche lei si merita la felicità. Basta solo trovare il coraggio di provare, di buttarsi, magari di sbagliare. "Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io". Un libro sincero e intenso, capace di affrontare i sentimenti senza trucchi o giri di parole, e di portarci faccia a faccia con le nostre emozioni più vere.

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