Un sonnacchioso paesino del Polesine - quattro case, un bar, una stazione dei carabinieri, una chiesa; un tardo autunno, piovoso come non mai. E la costante minaccia del Po, le cui acque scure salgono, salgono, sempre più vicine al limite dell'argine. Solo un uomo, in quella piccola comunità, non sembra avere paura del fiume: è un "foresto", uno straniero, come dicono da quelle parti, e lui il gelo di quell'acqua lo conosce bene, due settimane prima ha cercato in quel freddo abbraccio la risposta ai suoi problemi. Ma il Po non l'ha voluto, l'ha risputato fuori... Chi è quell'uomo? Qual è il segreto che si nasconde sotto la sua totale amnesia? Cos'ha a che fare il suo tentativo di suicidio con l'arrivo in paese di una intraprendente giornalista, un killer siciliano e tre operai bergamaschi?
Tra dialetto e globalizzazione, giovani imprenditori forse troppo rampanti e arzille vecchiette, capannoni di cemento e antiche ville patrizie, Natalino Balasso ci racconta una storia di misteri contemporanei, un giallo insolito che è anche il ritratto corale di un lembo di provincia italiana dimenticata. Un romanzo sulle cui pagine aleggia inconfondibile l'odore umido e già quasi salmastro del Po.
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