Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno l'ha vista uscire, nessuno l'aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l'Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine...
Non si sarebbe mai abituata all’odore di disinfettante alla canfora tipico degli ospedali, la dottoressa Ellen Roth. Lavorava alla Waldklinik ormai da tre anni, nel reparto 9, quello dedicato ai pazienti psichiatrici più difficili, ma l’odore della povertà, della paura e della sofferenza continuava a turbarla come il primo giorno. Negli anni aveva dovuto affrontare molti casi di pazienti disperati, autolesionisti e violenti, persone reiette abbandonate in quella clinica psichiatrica solo per la sciatteria della famiglia, alcolizzati che il pronto soccorso non sa dove mettere. Ellen era una donna di polso e Chris, il suo fidanzato che lavorava nel suo stesso reparto, aveva contribuito a infonderle la sicurezza di cui aveva bisogno per affrontare le situazioni più difficili.
Ma quella mattina, mentre attraversava i corridoi scarsamente illuminati lasciandosi dietro le spalle pesanti porte blindate, la spossatezza aveva preso il sopravvento. Chris era partito per un’irraggiungibile isola a largo dell’Australia, affidandole la cartella clinica di una paziente molto particolare. Una donna senza età e senza nome, coperta di ecchimosi in tutto il corpo, sporca, maleodorante, incapace di raccontare l’orrore che aveva visto con i suoi occhi. La dottoressa Roth l’aveva trovata rannicchiata in un angolo buio della sua stanza e aveva subito sentito il gelo della paura percorrerle la schiena. Non era riuscita a scoprire neanche il suo nome, ma era certa di una cosa: la paziente credeva di essere in pericolo e credeva che presto lo sarebbe stata anche Ellen.
Il giorno seguente la stanza è vuota e la donna sparita nel nulla, ma nella testa di Ellen risuona ancora la sua voce roca da bambina impaurita che le dice di stare attenta all’Uomo Nero. Senz’altro una vecchia paura infantile, visto che i genitori di oggi non inculcherebbero mai ai loro figli la paura razzista dell’ “uomo nero”, eppure la donna è scomparsa davvero, e senza lasciare la minima traccia. Nessuno nel reparto 9 ricorda di aver visto quella donna, nessuno si offre di aiutare Ellen nel tentativo di salvarla dal mostro che la perseguita. La sua battaglia dovrà essere dura e solitaria.
È così che inizia un lungo viaggio nelle paure più profonde, una caccia all’uomo al cardiopalma in cui dovrà convincere la polizia e i colleghi di non aver sognato quell’orribile donna, raccogliendo ogni segnale della sua esistenza. Un uomo che la rincorre nei boschi della foresta nera, un gatto sgozzato, pozze di sangue disseminate nei sotterranei della clinica, case incendiate con bimbi intrappolati che guardano alle finestre. Tra incubo e realtà Ellen dovrà affrontare gli spettri della sua mente e del suo passato, prima che l’Uomo Nero prenda anche lei, prima che si riduca a un ammasso di carne impaurita e inerme come la sua misteriosa paziente.
Un caso editoriale che sta coinvolgendo i lettori di tutta Europa e che ci regala una trama oscura, ansiogena, terribile. Un thriller psicologico che non lascia il tempo di tornare alla realtà.
Nessun commento:
Posta un commento