Durante l'estate del 1937 Simone Sauvelle, rimasta all'improvviso vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e Dorian, e si trasferisce in un piccolo paese sulla costa per sfuggire agli ingenti debiti accumulati dal marito. Trova lavoro come governante per il facoltoso fabbricante di giocattoli Lazarus Jann in una gigantesca magione chiamata Cravenmoore, dove l'uomo vive con la moglie malata. Tutto sembra andare per il meglio. Lazarus si dimostra un uomo gradevole, tratta con riguardo Simone e i figli, a cui mostra gli strani esseri meccanici che ha creato - e che sembrano avere vita propria - mentre Irene si innamora di Ismael, il cugino di Hannah, la cuoca della casa. Ma eventi macabri e strane apparizioni sconvolgono l'armonia di Cravenmoore: Hannah, viene trovata morta e una misteriosa ombra si impossessa della tenuta. Spetterà a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile per salvare Simone e svelare l'oscuro segreto che avvolge la fabbrica dei giocattoli, un enigma che li unirà per sempre e li trascinerà nella più emozionante delle avventure in un mondo labirintico di luci e ombre.
Chi ha letto Il palazzo della mezzanotte e Marina, i due romanzi che precedono L’ombra del vento e Il gioco dell’angelo, lo sa già: non si tratta propriamente di libri per ragazzi, né semplicemente di romanzi fantasy. Malgrado quanto scritto dall’autore nella lettera introduttiva che accompagna la serie, in cui si spiega che questi libri sono destinati ai giovani lettori, si tratta in realtà di romanzi in grado di coinvolgere lettori di tutte le età.
Il mistero, l’avventura e una scrittura immersiva che riesce a trascinarci pagina dopo pagina, sono le doti di un autore che ha saputo far breccia nei cuori di milioni di lettori in tutto il mondo. Oggi, con Le luci di settembre la tecnica si affina e la fascinazione arriva a un livello altissimo, grazie a una serie di personaggi coraggiosi e umani e a un’ambientazione piena di magia, tra Parigi e le coste della Normandia.
Se Barcellona era apparsa affascinante e gotica, mentre Calcutta, la città in cui era ambientato Il palazzo della mezzanotte era misteriosa e oscura, la Normandia e le sue isole lambite dall’oceano hanno un che di sublime e tragico che caratterizza ogni grande spettacolo della natura. Una coltre di oscurità che però non spaventa la famiglia Sauvelle: Simone, la madre e i suoi due figli, la giovane Irene e suo fratello minore Dorian. Costretti ad abbandonare Parigi e la vita miserabile che era loro toccata in sorte dopo la morte del padre, i Sauvelle avevano presto e in circostanze avventurose trovato la loro fortuna altrove, in una piccola baia nei pressi de La Rochelle, dove un ricco signore, fabbricante di giocattoli, aveva bisogno di una governate che curasse i suoi affari. Tra Simone e l’affabile Lazarus Jann l’intesa era stata immediata: entrambi avevano modi garbati e una conversazione sciolta ed entrambi avevano in fondo allo sguardo l’ombra della perdita della persona amata.
Non c’era nessuna ombra invece nella vita di Irene con i suoi quindici anni. A Cravenmoore aveva fatto presto amicizia con Hannah, la giovane cuoca del signor Jann, e soprattutto con suo cugino Ismael, un giovane marinaio affascinante e taciturno con la passione per i racconti del mistero e per le storie del passato. Era stato proprio lui, un giorno in cui con la sua barca a vela avevano raggiunto l’isolotto del faro, a raccontarle la storia delle luci di settembre. Si raccontava che molti anni prima, durante il primo plenilunio di settembre, una donna fosse fuggita da Cravenmoore durante una festa in maschera, che la giovane avesse raggiunto con una barca l’isola del faro e che non avesse mai più fatto ritorno sulla terra ferma. Quei pochi testimoni che la videro salpare non la riconobbero a causa della maschera e nessuno rinvenì mai il suo cadavere, ma da allora tutte le notti di luna piena di settembre il bosco di Cravenmoore si illumina di un misterioso bagliore rossastro: le luci di settembre.
La curiosità, o forse l’incoscienza, porterà i due giovani e il piccolo Dorian a scoprire la natura dell’entità che sconvolge ogni anno la vita di quel tranquillo borgo francese, conducendoli lungo una strada impervia alla quale nessuno di loro, a un certo punto, potrà sottrarsi. L’ombra di un mistero che continua a inseguire anche i lettori, sin da quando il giovane e bellissimo Andreas Corelli fa la sua prima apparizione nelle pagine de L’ombra del vento. Un personaggio inquietante che riappare anche in queste pagine, nella Normandia nel 1936, e che forse si materializzerà un giorno là dove il male ha toccato il suo apice.
Nessun commento:
Posta un commento