Sam vive a North London; sedici anni, gli ormoni impazziti e una passione grande, come tutti i suoi coetanei: lo skateboard. E l'Eroe, il suo Eroe, è Tony Hawk, il più grande skater del mondo. Lui lo adora, ha il suo poster in camera, gli parla, si confronta con lui. E a chi se non al proprio eroe si possono raccontare le paure, le ansie, i problemi? Forse a una mamma come quella di Sam, giovane, carina, comprensiva, che ha conquistato anche gli amici del figlio. Del resto lei è una mamma davvero particolare e molto vicina al figlio, visto che lo ha avuto a sedici anni. E proprio a quella stessa età Sam conosce Alicia, con la quale è amore a prima vista, passione totalizzante e simbiotica come può esserlo solo a quell'età. Ma poi purtroppo, proprio quando - come succede solo a quell'età - il rapporto si sta ormai sfilacciando, Alicia scopre di essere incinta. Terrorizzato dal dover annunciare ai rispettivi genitori la drammatica verità e distrutto dalla visione terribile di un futuro fatto di pannolini e incomprensioni matrimoniali - prospettatagli dal suo idolo che tra le altre mille qualità ha anche quella di farlo "viaggiare" nel futuro - , Sam sceglie la fuga ad Hastings. Ma la sua fuga avrà breve durata.
La vita a sedici anni è una giostra continua, una strada piena di dossi e di tornanti. Se poi la famiglia in cui sei nato è la classica famiglia sgangherata, con un padre che non paga gli alimenti e una madre trentunenne troppo giovane e avvenente, il disincanto è assicurato. Meglio uscire con gli amici per provare un nuovo trick di skate, meglio restare chiuso in camera a parlare con il poster di Tony Hawk, il più grande skater di tutti i tempi, ma anche un vero e proprio amico che dalla parete della stanza ci ascolta e spesso, roba da non credere, ci risponde.
Sam vive così, alle prese con l'odiata prof di matematica e con le ragazzine capricciose della sua scuola, con un'età in cui non sei mai davvero contento e con la paura di inciampare in quell'unico, definitivo errore che ha già rovinato la vita di sua madre, di suo nonno e del padre di suo nonno. Che sia proprio Alicia il fatidico errore? Può darsi, ma lei è una di quelle ragazze di cui ci si innamora subito, dopo due secondi, una storia che capita proprio al momento opportuno e che Sam non può evitare.
Quello che succede dopo è tutto un precipitare di eventi. Il sesso, vissuto con la leggerezza tipica degli adolescenti, ma anche le sue conseguenze, pesanti come macigni piombati nel mezzo di una vita tranquilla, troppo difficili da gestire…
Anche stavolta Nick Hornby riesce a raccontarci una storia tenera ma carica di significati, un romanzo di formazione destinato ai teenagers, intriso del loro mondo e del loro linguaggio, ma anche a coloro che teenagers non lo sono più e che hanno voglia di ricordare e di sorridere pensando ai piccoli grandi bivi che si incontrano a quell'età. Hornby racconta questo mondo con il solito piglio scanzonato e a volte canzonatorio a cui ci ha abituati, senza però mai cadere nella banalità delle descrizioni. I suoi personaggi, Sam in particolare, è lontanissimo dallo stereotipo dell'adolescente che descrivono gli scrittori di ultima generazione: il giovane ribelle oppure il ragazzo che agisce e ragiona come un adulto. Sam è un sedicenne normale, un ragazzo che un giorno crede di possedere i superpoteri mentre il giorno dopo ha difficoltà ad allacciarsi le strighe delle scarpe. Per questo il libro si legge in un soffio, lasciando di tanto in tanto lo spazio per un sorriso e, perché no, anche per una riflessione seria sulla vita, le sue pieghe, i suoi tornanti.
Ascolta la lettura delle prime pagine del libro su RadioAlt.
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