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lunedì 3 ottobre 2011

Ethan Coen, Joel Coen - Non E’ Un Paese Per Vecchi

Locandina Non è un paese per vecchi

Un film di Ethan Coen, Joel Coen. Con Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin, Woody Harrelson, Kelly MacDonald. «continua Garret Dillahunt, Tess Harper, Barry Corbin, Stephen Root, Rodger Boyce, Beth Grant, Ana Reeder, Kit Gwin, Zach Hopkins, Jason Douglas, Gene Jones, Boots Southerland, Matthew Posey, Doris Hargrave, Margaret Bowman, Kathy Lamkin, Chip Love, Eduardo Antonio Garcia, Myk Watford, Johnnie Hector, Thomas Kopache, Rutherford Cravens. Titolo originale No Country for Old Men. Thriller, durata 122 min. - USA 2007.

Llewelyn Moss trova, in una zona desertica, un camioncino circondato da cadaveri. Il carico è di eroina e in una valigetta ci sono due milioni di dollari. Che fare? Llewelyn è una persona onesta ma quel denaro lo tenta troppo. Decide di tenerselo dando il via a una reazione a catena che neppure il disilluso sceriffo Bell può riuscire ad arginare. Moss deve fuggire, in particolare, le 'attenzioni' di un sanguinario e misterioso inseguitore.
Ispirato al romanzo del Premio Pulitzer Cormac McCarthy il nuovo film dei Coen conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, la coerenza e l'originalità dei due fratelli divenuti ormai un marchio di fabbrica.
McCarthy è il riconosciuto interprete letterario dei mutamenti di un mondo (quello del West e della frontiera messicana) divenuto estremamente più violento di quanto non lo fosse nell'epoca che lo ha fatto divenire mito cinematografico. McCarthy non è però interessato a una cinica e compiaciuta presa d'atto di una realtà innegabile. Neppure i Coen lo sono. Qui si trova il punto di contatto tra le due letture di un'umanità che cambia. La chiave di volta sta proprio in questa parola: umanità. Perché i due registi ci offrono una sceneggiatura decisamente più eccessiva di quella, già considerata molto violenta, di un film come Fargo.
Le uccisioni abbondano in Non è un paese per vecchi ma si inseriscono in una narrazione che fa dell'iperbole la propria cifra stilistica. A differenza di Tarantino però i Coen non si fermano alla coreografia raffinata della violenza. Non si accontentano di ironizzare. Non gli basta mostrare quanto sono bravi a suscitare il riso dinanzi a un uomo che muore. Non è questo il loro scopo. Ciò che per loro conta è riuscire a mettere in rilievo anche solo una scintilla di umanità in un mondo che sembra governato dalla follia. Riescono a farlo grazie al personaggio dello sceriffo interpretato da un Tommy Lee Jones che, non a caso, è uno dei protagonisti di questo film dopo aver diretto e interpretato Le tre sepolture ambientato anch'esso al confine con il Messico. Osservate la scena finale e vi accorgerete di come i Coen riescano ancora, nonostante le apparenze, a fare un cinema di qualità, spettacolare ma al contempo profondamente 'diverso' e morale.

Il voto di Pierolupo: 5/5
Tratto dal crudo e realistico romanzo del geniale Cormac McCharty, il film si presenta come uno sguardo spietato e amaro di un mondo che sembra ormai governato dalla follia, un mondo dove solo i più forti riescono a sopravvivere. Il paesaggio sterminato in cui è ambientata la storia è un luogo senza confini in cui i personaggi si muovono come anime sperdute, un "paese" in cui tutto è ormai privo di una logica. Javier Bardem pazzesco e quasi irriconoscibile, bravi tutti, bellissimo e coinvolgente.

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