Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l'occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de "L'ombra del vento" hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore - scrivere un'opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell'umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.
Non è un thriller, né un romanzo storico, né un romanzo di formazione. Non si può inglobare in nessuna definizione, ma le comprende tutte. L'opera di Carlos Ruiz Zafón si conferma ancora una volta il risultato, affascinante, di una commistione di generi, in cui si tenta di conciliare la narrativa introspettiva e psicologica tipica della tradizione letteraria della vecchia Europa, con le trame avvincenti del thriller contemporaneo. Il risultato è un romanzo epico, in cui gli eroi e le eroine si muovono in uno spazio interstiziale, senza tempo.
A sorreggere il progetto dello scrittore spagnolo è sicuramente l'ambientazione: una Barcellona chiaroscura, una città fatta di vicoli bui e baracche sul porto, di affascinanti ville imperiali e giardini battuti dal vento. In questa Barcellona gotica, David Martín, figlio di un reduce della guerra delle Filippine, cresciuto nei bassifondi della città, pubblica il suo romanzo a puntate su un giornale locale. Come fosse un giovane Edgar Allan Poe, David racconta le torbide storie degli abitanti di una città maledetta, anime dannate e assetate di sangue. Agli abitanti della nascente metropoli, che si prepara ad ospitare l'esposizione universale, le torbide vicende dei suoi oscuri personaggi piacciono molto, e il giornale aumenta ogni mese di più la sua tiratura, ma David coltiva grandi speranze: scrivere il romanzo della sua vita.
Incitato dal suo mentore, Don Pedro Vidal, rampollo di una delle famiglie più potenti di Barcellona, e dagli amici di sempre, il vecchio libraio Sempere e suo figlio, David inizierà a lavorare giorno e notte, chiuso all'interno della torre della sua vecchia casa posta ai margini della città. In un crescendo di ispirazione creativa e fermento intellettuale, David pubblicherà la sua grande opera, La città dei maledetti, guadagnando una fama crescente, fino a conquistare l'ammirazione di una figura tanto affascinante quanto misteriosa, l'editore Andreas Corelli. Il progetto dell'inquietante individuo è tanto ambizioso e visionario quanto turpe: pubblicare un libro in grado di influenzare i lettori di tutti i tempi attraverso la creazione di una nuova, oscura, religione.
In un continuo crescendo di tensione e colpi di scena, David assisterà all'ineluttabile fusione della realtà con l'incubo, vedrà concretizzarsi ogni sua più recondita paura e dileguarsi intorno a sé il mondo che aveva conosciuto fino ad allora. La lenta e penosa caduta del giovane scrittore percorre fino alla fine le pagine di questo voluminoso romanzo, trascinando anche noi nel turbine dei pensieri intorno a cui si snoda la trama. Una lettura ipnotica, un autore che conferma le sue grandi doti affabulatorie, proprie di chi narrando strega.
Ascolta la lettura delle prime pagine del libro su RadioAlt.
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