La sua musica a tratti ricorda i suoni algidi di Bjork. Anche dal punto di vista creativo potremo paragonarla all'islandese. Se invece dovessimo fare un altro paragone, alla mente tornano anche le Cocorosie. Forse, però, con meno virtuosismi: presenta una voce più stabile con meno impalcature. L'artista in questione è Dillon, vero nome Dominique Dillon de Byington. Da noi è pressapoco una sconosciuta, ma d'altronde è entrata nel mondo discografico solamente da qualche tempo, dopo essersi fatta notare grazie ad alcune esibizioni che inseriva nella sua pagina officiale su YouTube. Dillon è stata notata anche dalla producer tedesca Ellen Allien. Da lì a breve, la giovane berlinese ha firmato un contratto con la Bpitch control, piccola casa discografica indipendente che già produce artisti dell'ambiente elettronico e techno come Apparat, Paul Kalkbrenner e la stessa Ellen Allien.
Il nome scelto per l'album è "The Silence Kills" e contiene in tutto 12 tracce. Il fil rouge dell'intera release è l'uso dell'elettronica. Tuttavia all'interno del disco si trova un po' di tutto. La seconda traccia, "Tip Tapping", assomiglia a una marcetta, e ha in sottofondo elementi quotidiani come passi e gridolii di bambini. Tra le altre spicca "You Are my Winter"; la voce di Dillon vola alto, fino all'estremo. Si fa sottile e poi ritorna a riempire gli spazi impreziositi da pochi elementi musicali che ne fanno un brano dalle atmosfere rarefatte. C'è poi spazio per esercizi vocali come in "The Undying Need To Scream" o nella title track. L'altra punta alta è "Texture of my Blood": le note del piano corrono veloci e la voce scorre su di esse con i classici intermezzi vocali che perdurano per buona parte del disco. La conclusiva "Abrupt Clarity" ritorna alle atmosfere elettroniche, anzi, si direbbe addirittura techno. È qui che il riferimento a Bjork è più evidente. Il brano è pregno di campionamenti elettronici, quasi in totale contrasto con il resto dell'album.
"The Silence Kills" è un album variegato. Ha diverse tonalità di colore. Ora sembra avere un colore più cupo, per poi sprofondare nel buio più profondo, quindi in un turbinoso tunnel malinconico, ora più chiaro e luminoso. Non sembra andare in una direzione ben precisa. Ma è un bene; i brani presentano diverse sfaccettature. Dillon spazia tra svariati generi e ha dimostrato di farlo anche bene.
È difficile dare un un giudizio ad un'opera prima. Si conosce ben poco della ventitreenne tedesca, ma da quel poco si intuisce che siamo di fronte ad una ragazza che in futuro potrebbe riservarci delle ottime cose. Come è ovvio che sia, attendiamo ora il secondo disco. (Storiadellamusica)
Tracklist
1. This Silence Kills
2. Tip Tapping
3. Thirteen Thirtyfive
4. Your Flesh Against Mine
5. You Are My Winter
6. The Undying Need To Scream
7. _______________
8. From One To Six Hundred Kilometers
9. Hey Beau
10. Texture Of My Blood
11. Gumache
12. Abrupt Clarity
http://www.myspace.com/ladybirdd
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