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lunedì 23 gennaio 2012

Oliver Parker – Johnny English La Rinascita

Locandina Johnny English – La Rinascita

Un film di Oliver Parker. Con Rowan Atkinson, Richard Schiff, Tim McInnerny, Burn Gorman, Ben Miller, Mark Ivanir, Togo Igawa, Christina Chong, Ian Shaw, Josephine de la Baume, Daniel Kaluuya, Mandi Sidhu, Chris Mansfield, Seelan Gunaseelan, Pierce Brosnan, Rosamund Pike, Dominic West, Gillian Anderson. Titolo originale Johnny English Reborn. Commedia, Ratings: Kids, durata 101 min. - Gran Bretagna 2011.

Autoesiliatosi in un monastero shaolin in seguito al fallimento di un'importante missione di sicurezza internazionale Johnny English è richiamato d'urgenza dall'MI5 perchè, malgrado la nomea che si è fatto e l'antipatia dei suoi colleghi, è l'unico in grado di sventare l'attentato previsto contro il primo ministro cinese.
Il primo film di Johnny English arrivava a cercare un rilancio da protagonista per la carriera di Atkinson, prima impantanato nel gigantesco successo del suo mr. Bean e successivamente impiegato da Hollywood in ruoli da comprimario e caratterista.
A quasi 8 anni di distanza (e con un lungometraggio dedicato a mr. Bean in mezzo) arriva un altro film sulla spia inglese, più centrato sulla trama, meno dedicato alle gag (sebbene comico) e disperatamente in cerca di una “modernità”.
Johnny English - La rinascita vuole infatti inserirsi in un filone di parodie che non sono tali, che si differenziano dagli spoof classici (quelli di Mel Brooks) perchè rinnegano la componente più demenziale e metacinematografica per concentrarsi sul film e realizzare un ibrido, fatto di fedeltà al genere e comicità. Parodie per un'era in cui tutto si mescola.
La sola volontà non basta però, Johnny English - La rinascita tentando di essere entrambe le cose (un film serio di spionaggio e una commedia) non riesce ad essere nessuna delle due. Con una trama prevedibile in ogni svolta, raccontata senza nessun guizzo e un umorismo spesso azzeccato ma di certo classico in ogni componente, qualsiasi velleità di modernità si infrange contro una messa in scena che non risparmia in prevedibilità.
I modelli di Atkinson rimangono sempre i migliori (l'inadeguatezza unita all'arroganza del Clouseau di Sellers) e la sua abilità nella comicità slapstick senza parole è immutata, a cambiare sono le ambizioni intorno a lui, la portata dell'opera che vuole realizzare e l'idea di essere, oltre che comico, anche cineasta (è lui il primo a ricordare come segua qualsiasi passo dei suoi film pur non essendone regista, dalla scrittura fino alla sala di montaggio). Come i grandi comici del passato Atkinson ha una maschera unica che interpreta con maestria, forse per questo si adatta male ad un tempo in cui si chiede a tutti di saper fare tutto per essere dei grandi.

Il voto di Pierolupo: 2/5
Dove è finito il divertente Mr. Bean del film L’ultima Catastrofe alle prese con "La madre" di Whistler? Questo film purtroppo è una cagata pazzesca, non c'è niente che faccia ridere, ottimo contro l’insonnia, infatti ho dormito alla grande. Spero che la serie finisca qui.

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