Raffaele è un anziano attore di tv e teatro, omosessuale, originario di Foggia ma trasferitosi a Milano da molti anni. Una sera dà un passaggio a un ragazzino che sembra intenzionato a sedurlo, ma appena arrivati in periferia questi tira fuori un coltello e lo deruba. Lo spavento e lo scoramento davanti alla violenza portano Raffaele indietro negli anni, a ripensare, dopo molto tempo, alla sua amicizia con Michele, al suo viaggio dalla Puglia a Berlino, prima della seconda guerra mondiale, quando lavorava come cantante en travestì in un locale gay, l'Eldorado, insieme a due "sorelle" di nome Franz e Karl. Una sera il locale fu invaso dalle SS che arrestarono tutti, rimandando Raffaele in Italia e deportando tutti i tedeschi, compresi Franz e Karl. Ora, a molti decenni di distanza, il passato sembra tornare a riannodare i suoi fili, non solo nella memoria ma nella vita.
Brava Vladimir Luxuria, che ha scritto un buon romanzo, "Eldorado", di recente pubblicazione. L'artista descrive la vita e soprattutto i ricordi di un anziano attore pugliese, di origine foggiana, in un continuo flash back che rimanda all'ultima guerra mondiale . Scampato per pura fortuna a una retata nazista, mentre si trovava in Germania, egli ricorda i suoi colleghi "drag queen" morti nei campi di sterminio. Il Trio lavorava all'Eldorado, mitico locale di cabaret berlinese nel quale si esibì anche la divina Marlene Dietrich. Luxuria si è documentata personalmente su quell'epoca con un viaggio in Germania e nella storia esplora anche la crudeltà dei lager nazisti , che predisponevano la soluzione finale non solo nei confronti degli ebrei o degli oppositori al regime, ma anche degli omosessuali. Il romanzo però non è cupo ma ricco invece di corrosiva ironia, perfettamente integrata con il resto e che non stona con la trama, anzi la rinforza. Raffaele, il protagonista, è un comico en travesti e nel romanzo c'è tanta Puglia- come tradizioni e cultura, - ma il merito principale dell'opera sta anche nella descrizione di un'Italia di oggi, o dell'altro ieri (anni Ottanta) laddove la decadenza culturale era già un dato di fatto. Bella anche la parte che tratta personaggi dello spettacolo popolari negli anni Quaranta, come la cantante svedese Zara Leander o degli anni Settanta (Frida degli Abba, figlia di una ragazza norvegese e di un soldato nazista).
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