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mercoledì 9 marzo 2011

Non Voglio Che Clara - Dei Cani

Dei cani

http://www.myspace.com/nonvogliocheclara

http://www.mediafire.com/?ia3b5faxum481je

Non volevamo che Clara, e ci son voluti quattro anni e mezzo per averla di nuovo, perché lei un po’ somiglia alle sue montagne bellunesi, distanti e silenziose. Quando si fa rivedere, però, le perdoniamo tutto, anche la sua ritrosia. Tanto più stavolta: il terzo disco di Fabio de Min & Co. è senz’altro il loro lavoro più pop, meno intimistico, più aperto e pieno nelle sonorità, grazie anche alla coproduzione di Giulio Favero e ai numerosi contributi di amici e compagni di (neo)etichetta (dai Port Royal a Diana Tejera, da Nicola Manzan a Mia Julia Schettini). Ed è un altro signor disco, all'altezza dei precedenti.
La scrittura di de Min rimane inconfondibile, nel suo sgrassare la tradizione cantautorale italiana rendendola asciutta, giocata sulle frantumazioni e sulle pieghe, ma qui si arricchisce di altre corde, più armoniose e meno spezzate rispetto al passato. Ne escono, per dire, ritornelli che né nello scheletrico “Hotel Tivoli” né nell’omonimo del 2006 avevano trovato spazio: dove in quei dischi ci si ritirava in pause, reticenze o introversi stacchi strumentali, qui gli spazi si aprono e così le melodie. Esemplare “Le Guerre”, certamente il pezzo più pop (e più ‘radiofonico’) dei Non Voglio Che Clara, senz’altro grazie al lavoro nell’arrangiamento dei Port Royal, che danno maggiore spessore (un minimo e ‘nonvogliocheclariano’ wall of sound), ma anche grazie, per l’appunto, a un’orecchiabilità del refrain mai così spiccata.
Qui, dunque, sta il nuovo. Nel buio accompagnamento elettronico de “Il Tuo Carattere e il Mio”, che ben rende l’idea della ‘frattura’ tra lui e lei, nel rumore che sfregia, sopra gli archi, il finale iper-elegiaco di “L’Amore al Tempo del Kerosene”, negli stacchi un po’ Baustelle de “L’Estate” (aleggia il ritornello di “Sergio”), dove in realtà la stagione estiva vira verso una decadenza settembrina di violini, violoncello ed emarginazione dolomitica; ma nuova suona anche la scampagnata a due voci de “L’Inconsolabile”, chiusura fugace, esorcizzante e quasi serena – nella disperazione («mi consola che nessuno in questo secolo ami qualcuno») – di un capitolo di vita (2’14’’ di delizia).
Ciò che non cambia sono i turbamenti sentimentali di de Min, amplificati da lontananze incolmabili, ricordi agrodolci, un isolamento da provincia dimenticata che trova nei cani e nella vita di fabbrica due splendide e ricorrenti proiezioni simboliche. La lotta la si fa con le sassaiole, ma poi si rimane come il cane al guinzaglio in copertina: sempre troppo fedeli. E a non cambiare, per fortuna, è il lirismo franto e schivo di alcuni pezzi che vanno diritti tra i migliori della band: dalla già nota da tempo “Gli Anni dell’Università” (classico subito) a “Il Dramma della Gelosia”, fino alla conclusiva “La Stagione Buona”, che sembra mimare, nel violoncello che chiude sommerso nel caos, la possibilità di un’incosciente ma vitale speranza («dammi il coraggio di sorridere di un sogno se non si può esaudire»).
Non sempre, infatti, dominano i toni dimessi. Il de Min ‘guascone’ si esalta nella chicca folcloristica tra organo e chitarra de “Gli Amori di Gioventù”, andante scanzonato un po' De Gregori da sagra paesana, e nei colori swingeggianti di “Secoli” (ci si sente l'amico Artemoltobuffa). Anche i cani ballano, a volte (e lo confermano le terzine ammiccanti di “Tu, la ragazza l’ami?”, finita, invece che sul disco, su una compilation di Rockit).
Una band necessaria nell’Italia di oggi. E mica a caso è citato, nel libretto, un Garibaldi fieramente anticlericale. Ci ricorda anche lui, come il bifronte titolo del disco (io propendo per la 'e' larga) e come la dolcezza violenta dei Non Voglio Che Clara, di che pasta siamo (o saremmo) fatti. (Storiadellamusica)

Tracklist
1. La Mareggiata Del ‘66
2. Il Tuo Carattere E Il Mio
3. Le Guerre
4. Gli Anni Dell’Università
5. Gli Amori Di Gioventù
6. L’Inconsolabile
7. L’Estate
8. Il Dramma Della Gelosia
9. L’Amore Al Tempo Del Kerosene
10. Secoli
11. La Stagione Buona





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