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mercoledì 28 agosto 2013

Okay – Huggable Dust

https://myspace.com/okaytheband

Tracklist
1 - My (3:11)
2 - Only (1:27)
3 - Tragedy (4:20)
4 - Nightmare (1:34)
5 - Loveless (1:59)
6 - Peaceful (2:00)
7 - Natural (2:48)
8 - Hot-Wired (1:50)
9 - Simple (3:42)
10 - Panda (4:00)
11 - Bellashakti (1:42)
12 - Beast (3:02)
13 - Poof (1:53)
14 - Truce (7:01)
15 - Pretend (2:57)
16 - Huggable Dust (3:26)
17 - Already (5:08)
18 - Asleep (6:30)

Ma è pop? O forse folk? E quell’elettronica? Magari s’avvicina piuttosto a musica per bambini… Qualcosa di davvero bastardo è Huggable Dust, indefinibile, nonostante i titoli dei brani, singole parole messe come pietre ad identificare le tracce, senza possibilità di fraintendimento.
Qualche dubbio sul fatto che Marty Anderson possa definirsi genio, o piccolo tale, invece viene. Deus ex machina di Okay, Marty sfoggia un’invidiabile poliedricità artistica. Capace di lanciarsi in composizioni di tanto svariata quanto apprezzabile natura. Bisogna anche dire che l’artista californiano sappia davvero ben giocare con i suoni, e si diverta pure parecchio. Huggable Dust ha forma incerta, sembra un trenino colorato da bambino: ogni carrozza una tinta differente; locomotiva gialla, poi vagone verde, rosso, blu e viavia che si rincorrono arrotolandosi… così come i brani che compongono il disco. Vivaci, imprevedibili guazzabugli di note senza troppe carte d’identità e passaporti. E se da una parte ci si diverte e si “esce” soddisfatti dall’ascolto, alla lunga, cosa rimane? Il punto di forza diventa quasi “scredito”, la mancanza di un profilo, di un contorno rende la voce “stregata” di Marty l’unico ricordo da “consegnare ai posteri”. (SentireAscoltare)

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