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martedì 13 luglio 2010

Giorgio Canali & Rossofuoco - Nostra Signora Della Dinamite

Nostra Signora Della Dinamite

http://www.myspace.com/giorgiocanali

http://mediafire.com/?qyjrz4owvna

Giorgio Canali & Rossofuoco - Quello Della Foto
Ditemi qualcosa di più
Vorrei avere , per favore, notizie di me
Datemi un indizio in più
Qualcosa che mi aiuti a capire
Che fine ho fatto, che cosa mi è successo di nuovo,
Che cosa ho fatto, dove mi trovo
.. ..
Io non esisto, io sono il vuoto,
sono quello tagliato via nella foto
Io sono il margine, sono la sponda
Io sono quello che resta all’ombra
Io sono il mai, Io sono il senza
Io sono l’inesistenza
Io sono il bujo, non ci sono e non c’ero
Io sono la dissolvenza al nero
.. ..
Ditemi qualcosa di più
Qualcosa che mi aiuti a capire
Datemi un indizio in più
Vorrei sapere
Che fine ho fatto, che cosa mi è successo di nuovo,
Che cosa ho fatto, dove mi trovo
Chissà che faccia ho adesso
Che cosa mi è successo
.. ..
Io non esisto, io sono il vuoto,
sono quello tagliato via nella foto
Io sono il margine, sono la sponda
Io sono quello che resta all’ombra
Io sono il mai, Io sono il senza
Io sono l’inesistenza
Io sono il bujo, non ci sono e non c’ero
Io sono la dissolvenza al nero
.. ..
Io sono niente, sono il non vivo
Io sono il punto interrogativo
Sono lo zero, sono il cancellato
Io sono il bambino mai nato
Sono il mancante, sono l’assenza
Sono l’eroe della desistenza
Io sono il no, sono il disperso
Sono il filo interrotto del discorso
.. ..
Io sono il nulla, io sono il vuoto
sono quello che manca nella foto
io sono il forse, io sono il mai
io sono ciò che non ricorderai
io sono fumo, io sono aria
io sono il buco di memoria
io sono il non so il presente negato
io sono quello che non c’è mai stato
.. ..
io sono quello di cui non si chiede
io sono quello che non si vede
sono la fuga, il cammino perduto
io sono il disertore ignoto
sono il refuso, la latitanza
la distrazione, la dimenticanza
sono il dilemma, sono il non saprei
io sono quello che non c’è mai
.. ..
io sono il nulla, io sono il vuoto
io sono quello che non viene in foto.

A volerlo descrivere con una boutade: Canali sono le bestemmie dette come parole d'amore e viceversa. Le sue non sono mai semplici canzoni, sono preghiere battagliere & poesie dinamitarde, sempre intrise di realistico disincanto ("sulla sponda del fiume prego il vostro dio, che il prossimo cadavere che passa non sia il mio"). Canali è il nichilismo vitale, il pessimismo ribelle. Uno spot vivente all'anarchismo creativo (e attivo, basti pensare al suo infaticabile essere produttore artistico della peggio-meglio gioventù in musica nostrana). Una versione consapevole del Giancarlo Giannini di "Film d'amore e d'anarchia" della Wertmuller: quella stessa identica insensata provinciale purezza, quella missione da portare a termine che ti incendia lo sguardo (e questo "Nostra signora della dinamite"-perchèno- potrebbe esserne la colonna sonora alternativa per un finale diverso). Già. Tanto burbero e spigoloso quanto poetico ed empatico, Canali è il nostro Gainsbourg senza le menate intellettuali e le pose da divo: le stesse sigarette senza filtro e lo stesso indistinguibile approcciarsi alla vita come all'arte. Radicale, intransigente, chirurgico quando seziona l'animo e i sentimenti, ma senza distacco anzi sporcandosi le mani, mettendosi in mezzo in prima persona. Con la foga e l'irruenza di un ventenne, con (ormai) l'esperienza di un cinquantenne: "ridono, ma cosa ci sarà mai da ridere? è un'assenza di pensiero che non puoi condividere!". E 'sticazzi. Una scrittura che è lucidità e "forza" insieme, che ribalta tutti i luoghi comuni. Che, come ha già scritto Carlo, "strozza l'Italia delle canzonette rispettandone la storia, si inventa una nuova melodia, le nuvole diventano 'senza Messico'; al posto di ululare alla luna come tutti i comuni mortali, è la luna che a volte ulula a lui". Essenziale, esiziale, senza nessun orpello o stronzata di troppo. Mai. "Qualcuno abbatta questi angeli, hanno rotto i coglioni". Che ti viene da pensare che Canali è uno di quelli che ha capito, di quelli che sanno tutto e che sanno come dirlo. Che vorresti essere una ragazza solo per gridare al cielo blu quel capolavoro che è 'Tutti gli uomini' ("e balli da sola, con 1000 occhi su di te, lasci senza parola ogni idiota che ti vede sorridere, ma quando scende la sera lo sai che quel sorriso non dura. Così resti da sola. Lo sai che prima o poi ci cascherai ancora. Come un'idiota ti innamorerai di un altro idiota ancora..."). E ti vengono i brividi solo a trascriverne il testo. E così è per parecchi altri pezzi di questa 5° uscita discografica ufficiale, fuori ancora per La Tempesta. Qualcosa come "proteggi i nostri impeti nostra signora della dinamite, mentre il mondo vive il suo miraggio di essere reale", per mettere le cose in chiaro. Se il precedente 'Tutti contro tutti' (2007) non aveva per niente convinto, questa nuova fatica spazza via ogni dubbio su un possibile rammollimento o -peggio- perdita d'ispirazione di monsieur LAZLOTòZ. "Nel lento e inesorabile precipitare degli eventi. Quale magia fà sì che ancora si canti?". Già. Una Magia (e una 'Lezione di poesia'). Come dire che mentre un mondo intero se ne va a puttane, Canali ci fa sapere che lui se ne sbatte i coglioni e resiste, accompagnato dalla fidata brigata Rossofuoco che ormai ha trovato la propria alchimia ed equilibrio perfetto nella batteria carrarmato di Luca Martelli, nel basso suadente sfuggente e francese di Claude Saut, nella chitarra testarossa di Marco Greco. E via andare. Le prime 4 tracce del disco sono da infarto. Perfette. Se il disco si chiudesse così sarebbe disco dell'anno a occhi chiusi, un Primascelta di quelli granitici e pesantissimi, invece poi Canali ci aggiunge pezzi marginali (lo fa sempre), poco rifiniti, poco diretti, palesemente poco riusciti (sarebbe interessante chiedergli perchè. appuntiamocelo per l'intervista), con qualche strofa geniale che però non basta a reggere il livello. Fino alla conclusiva e ariosa 'Mme e Mr Curie' che è un soffio di poesia che ti lascia lì così, esanime, a far ripartire il disco dall'inizio e ripensare che è così, che non ci sono cazzi, che parole più belle e esatte per dirlo non ci sono, che "se riesco a tenere i pensieri lontano da tutte le altre cose che mi fanno male, non riesco a tenerli lontano da te". Va bene così. D'altronde è evidente che "Nemmeno qui riesco a non pensare a te" e in più ho scritto fin troppo su un disco (e un artista) che è refrattario a qualsiasi chiacchiera inutile, che è pura sostanza.
C'est tout. Adesso un altro Pastis, per favore. (Rockit)

Tracklist
01. Quello della foto
02. Lezioni di poesia
03. Tutti gli uomini
04. Nuvole senza Messico
05. Rifugi di emergenza
06. Nostra Signora della Dinamite
07. MP nella BG
08. Schegge vaganti
09. Respira ancora
10. M.me et Mr. Curie











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