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martedì 30 luglio 2013

ILikeTrains – The Shallow

The Shallows

http://www.myspace.com/iliketrains

Tracklist
01 – Beacons
02 – Mnemosyne
03 – The Shallows
04 – Water Sand
05 – The Hive
06 – The Turning of The Bones
07 – Reykjavik
08 – We Used to Talk
09 – In Tongues

La copertina del nuovo disco degli I Like Trains - o se preferite iLIKETRAINS - è fatta in modo da creare ambiguità: il titolo The Shallow, bello in grande piazzato in alto come se fosse il nome della band, e I Like Trains relegato in una posizione defilata, come se si trattasse del titolo dell'album.
Una volta schiacciato play, tutto torna al posto giusto e sappiamo bene cosa aspettarci da David Martin e soci che qui ripropongono le caratteristiche che ne hanno fatto una sorta di scheggia impazzita del panorama musicale in perenne movimento tra l'universo indie rock e l'universo post-rock.
The Shallow è un concept sull'alienante e deteriorante rapporto uomo-macchina sempre più macchina-uomo e non sorprende se ad aprire il disco ci pensano le partiture roboto-kraute di Beacons, che si tramutano in ritmiche che ricordano quelle dei primi Foals tenute a freno in Mnemosyne e nella titletrack. Come sempre è la voce mai troppo sopra le righe di David - alla lontana parente del baritonale Matt Berninger, di Tom Smith ma può ricordare anche Thomas Cohen degli S.C.U.M. - che ha il compito di disegnare pseudo-melodie sui freddi tappeti strumentali, a volte scarni e minimali, a volte invece epici e grandiosi.
La componente tipicamente post-rock è qui quasi assente - se non nei fraseggi di Reykjavik - per il resto sono astrutturati brani indie/post-punk impregnati di lenta tensione a farla da padrone. Produce Richard Formby (vedi Wild Beasts) creando atmosfere livide - gli ultimi The Twilight Sad non sono troppo distanti - che solo raramente regalano quel brivido che in più di una occasione viene cercato.
Al terzo album - escludendo l'EP d'esordio Progress Reform - gli I Like Trains continuano a non convincere al 100% ma si riconfermano un gruppo sincero e con le proprie coordinate musicali, incastonate in una proposta che difficilmente riuscirà a fare nuovi proseliti. (SentireAscoltare)

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